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AFFETTI MUSICALI

Opera prima
A cura di F. Piperno

Nato a Brescia nel 1594 e morto a Venezia nel 1663, Biagio Marini fu tra l'altro a Venezia al servizio della Cappella Musicale di S. Marco, a Brescia come maestro di cappella in S. Eufemia, a Parma al servizio di Ferdinando Gonzaga, in Germania come Maestro della Musica presso Wilhelm di Neuburg, a Düsseldorf come Maestro di Cappella, a Ferrara come Maestro di Cappella dell'Accademia della Morte, a Milano come Maestro di S. Maria alla Scala.



L'opera fu stampata a Venezia nel 1618, quando l'autore ricopriva il ruolo di violinista della cappella musicale di S. Marco. Durante questo periodo Marini si trovava alle dipendenze di Claudio Monteverdi, Maestro di Cappella dal 1613.
Dedicatari degli "Affetti musicali" sono due fratelli Giunta: Gio. Maria e Tommaso, eredi di Lucantonio il giovane, continuatori dell'omonima prestigiosa stamperia oltre che importatori/esportatori di merci pregiate.
I 27 brani dell'opera di Marini recano titoli ricavati dai nomi di nobili famiglie appartenenti all'entourage mecenatistico del musicista (Vendramin, Zorzi, Corner, Ponte, ecc.)
Gli "Affetti musicali" non furono più ristampati nel corso del XVII secolo.

PER OGNI SORTE DI STRUMENTO MUSICALE

Libro III, Opera XXII
A cura di Ottavio Beretta

Si tratta dell'ultima opera a stampa conosciuta del musicista nato a Brescia nel 1594 e morto a Venezia nel 1663. Leonardo Cozzando nella sua "Libraria Bresciana" a proposito di Biagio Marini così scrive: "…sonò eccellentemente bene di vari stromenti, ma in quello del Violino, che fu quasi sua professione, riuscì molto raro e singolare.


 

Sonava con tanta eccellenza, che accoppiando alla dolcezza dell'armonia la quasi espressa naturalezza delle parole, rendeua poco meno che estatici gli uditori…." Scrisse e pubblicò a mezzo stampa molte composizioni (circa una ventina) di opere strumentali e vocali. Fu tra l'altro a Venezia al servizio della Cappella Musicale di S. Marco, a Brescia come maestro di cappella in S. Eufemia, a Parma al servizio di Ferdinando Gonzaga, in Germania come Maestro della Musica presso Wilhelm di Neuburg, a Düsseldorf come Maestro di Cappella, a Ferrara come Maestro di Cappella dell'Accademia della Morte, a Milano come Maestro di S. Maria alla Scala. L'opera XXII oggetto della nostra pubblicazione porta la seguente dedica: " Serenissimo Ferdinando Maria, Elettore del S.R. Impero, Conte Palatino del Reno, Duca di Bauiera & c. […]. L'indicazione del frontespizio "Per ogni sorte di stromento musicale" lascia chiaramente intendere l'impiego di organici strumentali timbricamente diversificati . Secondo la prassi strumentale dell'epoca gli organici usati per l'esecuzione sono generalmente costituiti da strumenti a corda (violino, viola "da brazzo", violoni e violoncelli) sostituibili all'occorrenza da cornetti, trombe e più raramente da flauti. Fagotti o tromboni sono spesso chiamati a sostenere parti concertanti o di raddoppio del basso continuo. L'opera contiene 25 brani strumentali: 4 Balletti, 4 Sarabande, 4 Correnti, 6 Sinfonie, 6 Sonate, 1 Passacaglia.

SONATE

Sinfonie, Canzoni, Passemezzi, Balletti, Correnti, Gagliarde & Ritornelli, a 1, 2, 3, 4, 5 & 6 voci) - Opera XXII
A cura di Maura Zoni

Costituita da sessantadue composizioni, l'opera VIII di Biagio Marini risulta essere la raccolta strumentale più cospicua d'inizio Seicento: destinata a violino, cornetti, flautini, tromboni, fagotti, viole da gamba, organo offre una proposta variegata e di non comune livello tecnico e musicale.


Canzoni, Sonate, Sinfonie, Ritornelli, Balletti e Correnti, Capricci, Gagliarde, un Passemezzo e altre curiose e moderne invenzioni trovano spazio all'interno dell'opera, che risulta essere un'incredibile miniera di novità. Composta presumibilmente nel 1625 e pubblicata nel 1629, l'opera rappresenta un capitolo fondamentale per lo sviluppo della tecnica propriamente violinistica.La raccolta offre il primo esempio di utilizzo della scordatura (Sonata II d'invenzione per il violino solo) e l'introduzione in ambito italiano delle corde doppie e triple (Sonata IV per sonare con due corde per il violino solo; Capriccio a due che due violini sonano quattro parti, Capriccio per sonare il violino con tre corde a modo di lira). Determinante per lo sviluppo dell'idioma violinistico è stato il periodo trascorso dal compositore in Germania, a Neuburg sul Danubio, presso la corte del conte palatino Wolfgang Wilhelm: molte delle innovazioni tecniche introdotte, quali soprattutto le doppie e triple corde, provengono infatti da prassi tipicamente tedesche. La straordinaria originalità di Marini si evidenzia anche nella produzione di composizioni per strumenti a fiato: nell'opera ritroviamo i primi esempi di sonate scritte appositamente per tromboni e per fagotti solisti (Sonata VIII per due fagotti o tromboni grossi; Sonata IX per due fagotti o tromboni grossi).