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Primo quartetto per archi in re maggiore

Saverio Mercadante Edizione critica di Mariateresa Dellaborra

Primo quartetto per archi in re maggiore - Mercadante

Il primo quartetto per archi ideato da Mercadante durante gli anni di studio in conservatorio a Napoli – e dunque riconducibile all’incirca al 1813 – attesta innanzitutto l’interesse per la composizione quartettistica in ambito partenopeo come genere di studio e di formazione e contribuisce nel contempo all’arricchimento del repertorio strumentale italiano ideato dai pochi musicisti attivi sul suolo nazionale (quali Rolla e Paganini, ad esempio) non espatriati all’estero in cerca di miglior fortuna come, ad esempio, Viotti, Boccherini, e Cherubini.

La composizione, formata dai canonici tre movimenti –Maestoso, Largo, Rondò. Vivace – si inserisce nella forma del quatuor brillant con il primo violino impegnato più degli altri strumenti ad emergere con canto ed agilità.

La peculiarità del quartetto consiste soprattutto nella sua unicità in quanto l’esemplare utilizzato per l’edizione era sino ad ora sconosciuto, e solo recentemente rinvenuto all’interno del prezioso fondo di manoscritti conservato presso il Conservatoire de la Vallée d’Aoste.