SAVERIO MERCADANTE (1795-1870)
Nel 2020, i 150 anni dalla morte del grande compositore
«Divin tra i divini» veniva dichiarato al suo tempo Saverio Mercadante (1795-1870) accostato a Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi, onorato e riconosciuto autore di musica drammatica di pretta marca italica.
Formatosi al conservatorio di Napoli alla scuola di Zingarelli, fu autore di un vastissimo catalogo che comprendeva musica melodrammatica, strumentale (sinfonica e cameristica), vocale eseguita in tutta Europa. Direttore artistico dei teatri spagnoli e portoghesi tra il 1827 e il 1831, nominato maestro di cappella nel duomo di Novara (1833-1839), nel 1840 divenne direttore del conservatorio di musica a Napoli nonché direttore dei teatri della stessa città, e fu insignito di varie cariche onorifiche tra cui quella di socio corrispondente della Reale Accademia delle belle arti di Francia e onorario dell’Accademia di Santa Cecilia. Amico delle personalità più in vista del tempo, dedicò loro sinfonie e inni (Rossini, Donizetti, Pacini, Vittorio Emanuele), ma non trascurò, fin dagli anni del conservatorio, la composizione ‘impegnata’ per i virtuosi strumentisti.
Proprio nell’ambito strumentale, più che in quello melodrammatico, Mercadante offre il suo contributo più originale dedicandosi alla creazione di pagine non frequentemente avvicinate dai contemporanei. Particolarmente interessante la composizione delle sinfonie per grande orchestra, coltivata fin dal 1814, durante gli anni di studio, sino ad arrivare alle sinfonie caratteristiche degli anni 60, passando per la produzione solistica (concerti per flauto e orchestra e concertoni per vari strumenti e orchestra) nonché a quella cameristica (quartetti per flauto e archi, per archi soli, per fiati soli).
Se in ambito operistico la sua posizione stilistica prevalente fu quella neoclassica, attardata su posizioni consolidate di primo Ottocento, lontano dalle sperimentazioni verdiane, in ambito strumentale si rivelò più moderno, dando corpo, contenuti e struttura autonoma alle forme sinfoniche, arricchendone la scrittura, anche facendo riferimento al passato, e immettendovi una chiara cifra virtuosistica. La riscoperta di questo settore specifico del suo catalogo attraverso le edizioni critiche è fondamentale per rivalutare e porre nella giusta luce il ruolo dell’autore e riconsiderare così più in generale il significato e la consistenza della produzione italiana di pieno Ottocento.
Ormai da diversi anni le Edizioni Suvini Zerboni hanno rivolto il loro interesse all’opera mercadantiana, completando la pubblicazione dei sei concerti per flauto e orchestra e di un brano inedito e sconosciuto come Introduzione Largo Tema con variazioni (sempre per flauto e orchestra); predisponendo la partitura della Sinfonia Garibaldi dedicata all’Italia, pubblicata in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e avviando, in collaborazione con la Società Italiana di Musicologia, una collana di musiche strumentali tra 1780 e 1840 all’interno della quale trovano posto sei sinfonie e i concerti per violino [1816], per oboe [1816] e a più strumenti [1816] di Mercadante.
L’ultima attività editoriale riguarda l’integrale dei quartetti per flauto e archi che Mercadante compose tra il 1813 e il 1819. Il primo volume, contenente il famoso quartetto in mi minore op. 53, uscirà entro il 2019, proseguendo nel 2020 in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla morte.