LA VALLÉE DES MERVEILLES
Opera da camera per voce narrante, flauto, clarinetto, percussioni, live electronics, video e due danzatori.
Testo di Sébastien Hoffman
(Nuova versione in francese e in italiano - Prima rappresentazione assoluta)
Ostwald (Francia), Théâtre Le Point d’Eau, 1 ottobre 2017
Venezia, La Biennale di Venezia, 61. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, Teatro alle Tese dell’Arsenale, 4 ottobre 2017
Ensemble Hanatsu Miroir
La nuova versione di questo spettacolo si avvale dei testi appositamente scritti dal poeta Sébastien Hoffmann. Nella versione francese, è lo stesso poeta a prestare la sua voce per la voce recitante. Rispetto la prima versione in cui i testi erano interamente di prosa, adesso molti di essi di essi sono di poesia con metrica libera. L’alternanza tra poesia e prosa è un parametro aggiunto volto a sottolineare i sentimenti che traspaiono dalla musica, la danza e l’azione scenica. Se la musica è rimasta pressoché invariata se non per alcuni miglioramenti nei punti di giuntura tra le varie sezioni dell’opera, la scenografia è la novità più importante e rende le azioni dei danzatori/attori più avvincenti e cangianti durante lo spettacolo. Presento alla Biennale la nuova versione italiana di questo spettacolo con la voce recitante di Alessandra Giacomello. I testi con la drammaturgia italiana si mescolano con estratti del testo in francese, al contrario di quanto succede nella versione originale. Il nuovo dispositivo scenico, più mobile, agile e meglio integrato con l’elettronica in tempo reale, si sposta insieme con i danzatori/attori durante l’azione scenica e partecipa all’elettronica in tempo reale oltre che alla resa dell’azione scenica
LOST IN FEEDBACK
per un percussionista, performer e live electronics
(Prima esecuzione italiana)
Venezia, La Biennale di Venezia, 61. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, Sala d’Armi dell’Arsenale, 5 ottobre 2017
Ensemble Hanatsu Miroir
La nuova versione di “Lost in feedback” si adatta allo spazio del Teatro alle Tese ed esplora la verticalità dell’azione pittorica anziché l’orizzontalità che caratterizzava la versione del 2014. Al posto di una piattaforma sopraelevata dal palco, questa volta Yon Costes dipingerà una tela in verticale, sempre equipaggiata di sensori per unire musica e performance tramite l’elettronica che la tela stessa genera.